(Moment of Collapse, Grain of Sand, Désordre Ordonné, Doomsday Machine Records, 1859 Records, Replenish Records, 2014)
1. Sun Setter
2. Collapse
3. Remission
4. Darkness Purveyor
5. Interlude (Suffocate) Op. 28 No. 1
6. Downcast
7. Distress
8. Despair
9. The Coldest Year / Le Drapeau Noir
Dal freddo Canada arriva una sferzata di gelo e buio sotto la forma di un crust / d-beat che ci investe in pieno viso: sono i Dark Circles da Montréal con il loro MMXIV, che avevano l’anno precedente pubblicato una ottima demo di tre pezzi, per l’appunto MMXIII.
Chitarre che tagliano come rasoi, un basso corposo e metallico, una batteria incalzante che non ci risparmia un incedere di cassa e rullante infuriato e una voce cupa e graffiante ci accompagnano in un viaggio tra oscurità metropolitane e disagi interiori, probabilmente anche molto esteriori. Ci sono tutti i presupposti per poter dire che ci troviamo tra le mani un ottimo lavoro, che risulta un perfetto mix di melodia, impatto rabbioso e intime atmosfere capaci di palesarsi sia nei momenti veloci e violenti sia in certi interludi presenti tra le canzoni, momenti che aiutano i Dark Circles a rendere particolarmente evocativa la musica contenuta in questa loro ultima fatica.
L’album è praticamente un distillato di collera fusa a pessimismo cosmico, il gelo e il buio ti entra nella pelle espandendosi fino alle ossa sin dal primo ascolto e nonostante le martellanti sfuriate hardcore questi fattori sono sempre presenti, comunicando così senza alcun indugio all’ascoltatore di che pasta sono fatti questi ragazzi. Anche la produzione, non pulitissima ma particolare e il lavoro in studio aiuta in questo senso: il tutto sembra leggermente riverberato, cosa che dà più profondità al suono generale e ci regala una dose maggiore di adrenalina, stimolando le nostre sinapsi con la palpabile concezione di una personale tragica visione oscura e roboante.
Una cosa assolutamente da tener conto parlando di crust / d-beat / hardcore è quando la band in questione ha un proprio stile e una personalità ben definita, ormai caratteristica sempre più rara in questo genere, che è molto mutato negli ultimi anni per il numero sempre maggiore di gruppi influenzati da sludge, grindcore e black metal. Se poi aggiungiamo che i Dark Circles evidenziano un buon songwriting e una gran dose di potenza abbiamo decisamente una bella bomba tra le mani.
Se avete bisogno di lenire i vostri dolori quotidiani con una massiccia razione di rabbiosa ostilità, annichilendo i vostri sensi, fate vostro questo distillato di gelo annientante e non fate complimenti: qui ce n’è per tutti.
8.0