Il debutto degli Incarceration era uno dei dischi più attesi del 2016 dagli amanti del profondo underground death metal. La band di stanza ad Amburgo, ma con radici nel lontano Brasile (terra a cui il death metal deve molto), dopo anni a scaldare le assi dell’Europa intera con ottimi risultati dona finalmente alle stampe, sotto la sapiente etichetta tedesca FDA Rekortz, il primo disco sulla lunga distanza.
Il risultato è, ahimè, uno dei più deludenti dischi di debutto degli ultimi anni. I Nostri, acclamati su più fronti come nuova speranza di un death metal veloce ed aggressivo, sfornano un album sì violento ma alquanto privo di contenuti e presa. Il dischetto scivola via senza sussulti degni di nota, attraverso brani assolutamente privi di mordente, alquanto derivativi e banali. Nei trenta minuti di durata troviamo anche evitabili e fastidiosi brani strumentali, che sanno molto di riempitivo e che sottolineano ancor più marcatamente la mancanza di idee del combo tedesco/brasiliano; mettiamoci anche una produzione assolutamente non all’altezza e il disastro è compiuto.
L’EP Sacrifice edito nel 2013 e le performance live avevano fatto rizzare le orecchie a non pochi amanti del death vecchia scuola infarcito di attitudine thrash/crust, ma la mollezza di questo disco fa ricredere sulle qualità degli Incarceration. Sperando di essere totalmente smentiti con il prossimo lavoro, per ora, li bocciamo vigorosamente.
(FDA Rekotz, 2016)
1. The Beckoning
2. Evoking The Possession
3. Devouring Darkness
4. Infernal Suffering
5. Chaos And Blasphemy
6. Purification
7. Obsessed By Death
8. Neverending Agony
9. Resignation
10. Into The Blackest Void