Tau Cross > Pillar Of Fire

(Parzialmente) liberi dal passato, tra Amebix, Voivod, Misery e War/Plague, i Tau Cross sono “supergruppo” solo per definizione. Pillar of Fire, seconda outing dopo l’omonimo datato 2015, è superamento ed evoluzione in tutti i sensi. La genuinità normalmente tipica di band “fresche” è ben presente e gradita, ottenuta tra l’altro senza sacrificare le ben accette…

Elder > Reflections Of A Floating World

Una sinuosa epopea di psichedelie, stoner rock strutturato impreziosito di carisma progressive, momenti di doom diluito e chi più ne ha più ne metta: la nuova proposta degli Elder è una lunga, impegnativa cavalcata che sa di Yob da una parte e di Intronaut dall’altra. Reflections of a Floating World, terzo album del combo statunitense,…

Boris > Dear

Alcune band basano la loro fortuna su uno stile riconoscibile, un determinato marchio di fabbrica rivisitato e riproposto disco dopo disco. Ognuno dei quali, non a caso, rappresenta quasi un ritorno “familiare” ai più, fan e non, ormai abituati a suoni e composizioni di stampo ben definito. Non è il caso dei Boris e Dear…

Hideous Divinity > Adveniens

Li avevamo lasciati nell’invidiabile posizione di rivelazione del miglior brutal/technical death metal italiano, ad un livello oramai pari (e per alcuni superiore) ad Hour of Penance e Antropofagus. Li avevamo persino intervistati. Ed ora ecco di ritorno gli Hideous Divinity con Adveniens. Chi aveva gustato con piacere l’impasto musicale proposto in Obeisance Rising e Cobra Verde troverà qui senz’altro…

Artificial Brain > Infrared Horizon

Assegnare agli Artificial Brain partita vinta da subito è una tentazione non da poco, eppure qui come molte altre volte è necessario resistere e non cedere fin da subito al pregiudizio. Esattamente quello che vorrebbe, dopo un album massiccio, innovativo e senza compromessi quale Labyrinth Constellation, questo Infrared Horizon come miglior disco (technical) death metal uscito finora nel 2017.…

Pallbearer > Heartless

Americani, formatisi nel 2008, i Pallbearer sono una formazione doom metal sicuramente particolare. Del doom incarnano sì i ritmi pesanti, le tendenze generali ed i suoni, ma fin dal debut Sorrow and Extinction hanno mantenuto un’accessibilità al pubblico senza pari, rinnovata e invigorita dall’eccellente successore Foundations of Burden. Pur portandosi dietro forti reminiscenze di Paradise Lost e dei primissimi…

Viscera/// > 3| Release Yourself Through Desperate Rituals

Lo sguardo criptico del Jim Jones (personaggio tristemente noto quale principale artefice del suicidio di massa di Jonestown, nel ’78) posto in copertina può solo essere un presagio. O anche un avvertimento, considerando che i Viscera/// vivono di ambiguità. Ambiguità evidenti sin dall’incipit ferale di “Ubermassive Melancholia”. Nei soli primi due minuti si viene scaraventati tra un doom…

Emptiness > Not For Music

Nothing But The Whole dei belgi Emptiness era stato, nell’ormai lontano 2014, una scoperta interessante. La loro era una proposta inusuale individuabile con molta fatica in un oscuro e distorto blackened death metal: atmosfere da brividi lungo la schiena e sudore freddo, vocals cavernose a declamare storie agghiaccianti. Si trattava di un lavoro richiedente particolare attenzione ed occhio per…

Ion Dissonance > Cast The First Stone

3×2 il tempo passato, 2+2 i dischi all’attivo e 3+5 i membri attuali. Più o meno sono questi gli unici calcoli concessi nell’approcciarsi ad un lavoro del genere, perché, nonostante l’inusitato carattere fortemente strutturato di Cast The First Stone, ricomporre i pezzi del puzzle è compito non semplice fin dall’inizio. Perlomeno musicalmente. Con l’aggressione di “Burdens” si tagliano…

Départe > Failure, Subside

Neurosis. Un enorme monolite granitico. Fermo ed inossidabile. Ulcerate. Fumo nero che spira dal terreno circostante. Bestie non meglio identificate in un ossessivo giro in tondo. Behemoth, o post hardcore? Mai visto insieme così funesto. Né, si può dire, mai visto un nome quale Départe. Eppure l’effetto di tale nome ce l’abbiamo davanti: una massa…

Saor > Guardians

  Roots gettò le basi. E che basi. Aura fu, in brevissimo, stupefacente. E come si può non approcciarsi ad un ennesimo paesaggio, un’ennesima fotografia delle highlands scozzesi senza bava alla bocca? L’hype è alto, dopo ciò che fu disco dell’anno per molti. I Saor avranno bissato? Vedremo. Se si vuole continuare sul discorso immagine/immagini, colpisce sin da…

DESTRAGE + Vodun + Atlantic Tides @ Circolo Magnolia

Li avevamo visti due anni fa e ci avevano stupito per l’incredibile energia trasmessa al pubblico; al concerto dei Protest The Hero (con anche ospiti Desource e The Contorsionist) potevano, a livello di impatto sul pubblico, coesione con lo stesso e qualità dello show, tranquillamente essere paragonati agli headliner della serata. Stiamo parlando degli italianissimi Destrage: venerdì 28 Ottobre abbiamo assistito…

Negura Bunget > Zi

Molto si è detto dei dissidi interni ai Negura Bunget, e di quanto ha portato la band a dividersi per dare vita ai Dordeduh da un lato e dall’altro ad una, nuova in tutto fuorché nel nome, direzione per la stessa band rumena (rimasta orfana di tutti i membri originali fuorché uno). Ma a noi,…