Nightland > The Great Nothing

Ci sono tanti modi per mescolare elementi atmosferici ed orchestrali al death metal, davvero tanti e spesso ne vengono fuori cose pompose e appariscenti, il che non per forza implica una qualità scadente, anzi, talvolta sono belle proprio perché pompose e appariscenti. Non è questo il caso però, nulla in pieno stile Fleshgod Apocalypse insomma.…

Havukruunu > Kuu Erkylän Yllä

Scoperti quasi per caso dal sottoscritto con l’uscita del loro secondo album Kelle Surut Soi del 2017, gli Havukruunu sono ormai una realtà consolidata della scena black metal finlandese; dopo il successo dell’acclamatissimo Uinuos Syomein Sota dello scorso anno, la band ritorna con l’EP Kuu Erkylän Yllä, pubblicato il 29/10 da Naturmacht Productions, etichetta anch’essa…

sleepmakeswaves > Live at the Metro

Sebbene possa risultare retorico parlare di pandemia in sede di recensione, è innegabile che il lungo periodo di stop forzato dei concerti abbia giocoforza donato un retrogusto totalmente diverso agli album dal vivo. È una doverosa premessa da fare parlando di Live at the Metro degli australiani sleepmakeswaves, una delle realtà più fresche ed energiche…

Vomit The Soul > Cold

Il ritorno dei Vomit the Soul è stata per me una piacevole quanto inaspettata notizia, si erano infatti sciolti nel 2011 e da allora non se ne era quasi più sentito parlare. Poi come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia da parte della prestigiosa etichetta Unique Leaders Records che un nuovo disco…

Dauþuz > Vom Schwarzen Schmied

I Dauþuz nascono nell’oscurità e lì sembrano voler rimanere. Incantati e rapiti dalle tenebre del sottosuolo, i due musicisti tedeschi a capo del progetto cercano, con il loro nuovo lavoro Vom Schwarzen Schmied, di raccontare l’orrore, la morte e le ombre venute a galla dall’avarizia e dal tormento degli uomini. In particolare le gelide storie…

Mastodon > Hushed and Grim

Per chi come me ama e segue i Mastodon fin dagli albori, una nuova release significa attendere voracemente una nuova avventura da divorare, ripercorrere, su cui riflettere e sulla quale trarre delle somme con il passare del tempo. E’ molto difficile che un lavoro della band americana sveli tutto in pochi ascolti, così come è…

Mesarthim > CLG J02182-05102

Io credo che stupisca moltissimo la capacità dei Mesarthim di creare, scrivere, comporre e poi rilasciare musica. Penso che, nell’underground tutto, siano fra le realtà più produttive (dal 2015 ad oggi hanno pubblicato almeno due o tre lavori all’anno) attualmente esistenti, ma soprattutto penso siano una delle avanguardie della sperimentazione al pari del retrò geek blackster Gonemage (che…

Vildhjarta > Måsstaden Under Vatten

Il djent, togliendo i Meshuggah è nato da appena una decade ed è già stato spremuto per bene. Al giorno d’oggi è molto raro che un disco djent bello esca, ne escono sempre meno in realtà e quasi sempre nella media, fatta eccezione per quelle band che hanno reso il proprio sound riconoscibile (vedi Periphery, Stealing Axion, TesseracT e Animals As Leaders su tutti). I Vildhjarta sono…

Selvans > Dark Italian Art

Il buon Selvans se n’è uscito a distanza di tre anni dal bellissimo Faunalia con questo nuovo EP dal titolo Dark Italian Art. Un EP che si aggiunge alla discografia fatta di piccole perle del progetto abruzzese, che contiene un po’ di cose di cui parlare. Sarebbe senza dubbio ingiusto iniziare questa recensione senza fare…