Explosions in the Sky > The Wilderness

È il 2016 e finalmente acclamiamo il ritorno degli Explosions in the Sky, usciti dal pantano dell’autocitazionismo e della mancanza di ispirazione. The Wilderness è il loro miglior disco dai tempi di The Earth is Not a Cold Dead Place, e in numerosi tratti – lasciateci sbilanciare – risulta anche migliore di quest’ultimo. La scena…

Loia > Nodo alla Gola

Dopo lo split tape registrato live l’anno scorso con gli Hate & Merda, ecco il primo full-length di questo terzetto toscano, i Loia. Un fiume di parole ci assale, andando a toccare temi importanti, come la pressione dei governi sui popoli in “Veni Vidi Vici” o le orrende piccolezze della vita in “Bagni a Pagamento”.…

Mirrors for Psychic Warfare > s/t

Dopo l’uscita di Know How to Carry a Whip Scott Kelly e Sanford Parker debuttano con un nuovo progetto: Mirrors for Psychic Warfare. Questa volta, però, i due non sono accompagnati da Bruce Lamont e Mike IX Williams (anche se si sente ancora l’impronta dei Corrections House). MfPW è un progetto sperimentale crudo, lento, cupo…

Black Rainbows > Stellar Prophecy

Ormai veterani della scena stoner (hanno oltre dieci anni di onorata carriera alle spalle), i Black Rainbows a solo un anno di distanza dal precedente Hawkdope sfornano un nuova release che incendierà i vostri stereo. La materia trattata dai capitolini è sempre uno stoner che attinge a piene mani da Fu manchu e Nebula. La…

Heads./Closet Disco Queen > Split 7″

Quello degli Heads. è stato uno dei debutti più interessanti del 2015: il loro noise rock ci ha decisamente convinto. In attesa della loro prossima opera possiamo ingannare il tempo con questo split che i nostri amici tedeschi condividono insieme ai Closet Disco Queen, proponendoci come da programma un brano a testa. Iniziamo con gli…

Irkallian Oracle > Apollyon

La fredda Svezia è ben conosciuta per il suo ruolo nello sviluppo sia del death sia del black metal, così come ben note a tutti sono le caratteristiche di questi generi musicali, tanto da venire generalmente catalogati sotto il termine scandinavian. Gli Irkallian Oracle (Irkalla nella cultura babilonese era l’inferno da cui non vi è…

Blackwood > As The Worlds Rots Away

“Blackwood is the place where all childhood dreams end, devoured.” Frasi simili, che sembrano quasi copiate da un discorso qualsiasi di Rust Cohle (avete visto True Detective, vero?), possono facilmente sorprendere ma anche allontanare dal progetto che le sfrutta per essere descritto. Ma se invece vi assicurassimo che la musica proposta sarebbe anzi di perfetto…

Black Mountain > IV

Il quarto album dei Black Mountain si intitola semplicemente IV ed esce per la Jagjaguwar, importante indie label che ha in sostanza pubblicato l’intera discografia del quartetto canadese. Con questa nuova opera la band si distanzia dai suoni zeppeliani dei primi dischi, i riferimenti al rock 70’s sono decisamente meno accentuati e l’uso più massiccio…

Inverloch > Distance | Collapsed

Distance | Collapsed è il sogno erotico di ogni amante del doom death. Bastano solo due nomi per far capire ciò: Paul Mazziotta e Matthew Skarajew. Chiunque ascolti il genere sa che sono due delle quattro menti dietro Transcendence into the Peripheral, uno dei pilastri del genere. Perché gli Inverloch possono quasi esser definiti come…

Deftones > Gore

  L’ottava fatica dei Deftones lascia sicuramente spiazzato chi si aspettava un album all’altezza di Koi No Yokan o almeno sulla sua falsariga. Diciamo da subito che Gore è un disco inferiore al precedente e che necessita di molti ascolti per rimanere impresso. Una volta superato lo smarrimento iniziale, Gore appare effettivamente un disco bellissimo,…